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Vendemmia d'Artista

JOHN ARMLEDER

ORNELLAIA 2012 “L’INCANTO”

ORNELLAIA 2012

“L’INCANTO”

Il carattere di Ornellaia 2012, settima edizione di Vendemmia d’Artista, è “L’incanto”.
L’artista scelto per interpretare “L’Incanto” è John Armleder.

L’ARTISTA

Nato nel 1948, John Armleder vive tra Ginevra e New York ed è considerato uno degli artisti svizzeri più importanti e influenti della sua generazione. Con il suo stile e il suo vocabolario, ha creato negli anni un universo di opere eclettiche, che spaziano dalla pittura alla scultura, fino alla “performance art”.
Elemento fondamentale della sua ricerca artistica e del suo processo creativo è l’analisi del contesto espositivo dove trovano posto le sue opere.

IL TEMA E LE ETICHETTE SPECIALI

“Quando ho degustato Ornellaia 2012 per la prima volta” spiega l’artista John Armleder “sono stato subito trasportato in un sogno.
È stato qualcosa di inatteso e sorprendente. Un momento irripetibile. L’immagine che ho scelto rappresenta la sorpresa e il piacere che ho provato e vorrei che le persone rivivessero questi sentimenti direttamente.
Scoprendo l’etichetta per la prima volta, questa esperienza unica ed esclusiva diverrà anche la loro.”
In linea con "Splash", tema ricorrente nel suo lavoro, il progetto sviluppato da John Armleder per Ornellaia 2012 sono sculture di vetro che rappresentano appunto il momento dell’incanto quando il liquido fuoriesce dalla bottiglia, colto in un istante e fermato per sempre nel tempo. 
Come un mantello che la avvolge, la scultura di vetro trasforma l’intera bottiglia e il suo contenuto in un’opera d’arte. Le sculture in vetro trasparente, ognuna unica per la particolare tecnica artigianale utilizzata, sono state create per avere una finitura diversa per ogni formato speciale di Ornellaia: iridescente per i cento doppi magnum, cromato per le dieci imperiali e foglia d’oro per l’unica Salmanazar.
Alcuni dei grandi formati di Vendemmia d’Artista “L’Incanto” sono stati battuti all’asta da Sothesby il 23 aprile 2015 e il ricavato è stato donato alla Fondation Beyeler di Basilea.

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